Vegolosi

Allevatori senza parole: ecco le argomentazioni inconfutabili del buon senso

“Sono cristiano e la Bibbia dice di mangiare carne” afferma un allevatore incalzato dalle domande di Ed, La sua risposta, che potremmo quasi paragonare a un sillogismo, è intelligente e inconfutabile: “Adamo ed Eva non mangiano carne nel Giardino dell’Eden, sono vegani – afferma – e penso che la vera questione sia che Dio non abbia mai detto davvero che sia giusto o meno mangiare carne, ma che sia piuttosto una scelta personale“. Ma se in un primo momento l’uomo pare soddisfatto di questa affermazione, convinto che la questione sia conclusa, Ed ha ancora una carta da giocare: “Quando la Bibbia è stata scritta – continua – può darsi che mangiare carne fosse una necessità legata alla sopravvivenza, ma oggi sicuramente non lo è più. Agli occhi di Dio abbiamo la possibilità di scegliere di non uccidere le sue creature, oggi come oggi, e sicuramente preferirebbe che non lo facessimo”. L’allevatore solleva le spalle incapace – così come gli altri – di trovare argomentazioni valide contro le affermazioni di Ed vegano e attivista dall’età di 21 anni, noto sui social e animatore del suo canale YouTube.

Come giustifica moralmente il fatto di uccidere i suoi animali” chiede Ed ad un altro allevatore. “Semplice, io mi prendo cura di loro, li vedo nascere, me ne occupo e quindi mi sento moralmente giustificato a mangiarli”. Ma che cosa c’è di morale in tutto questo, chiede il ragazzo: “Sono milioni di anni che mangiamo carne“. Anche l’omicidio e la violenza sulle donne sono sempre esistite, questo non significa, come spiega Ed, che questa pratica debba essere perpetrata o giustificata. Punto partita: la frase più pericolosa di sempre, insomma, è “Abbiamo sempre fatto così”.

“Lei li ama, ma li porta ad essere uccisi” continua Ed mentre parla con un altro allevatore giunto al macello con i suoi animali. “Sì ma non sono io ad ucciderli e poi muoiono in modo umano“. Qual è la definizione più oggettiva di “uccidere umanamente” chiede il ragazzo “Beh, non sentire dolore”. Peccato che loro muoiano, e li stiamo uccidendo per senza una vera necessità, anche se sono esseri che vogliono vivere. Un altro punto partita, l’allevatore balbetta, non sa rispondere all’argomentazione.

“Perché è considerato accettabile mangiare le mucche e non i cani?” – domanda Ed a un altro allevatore – “In Cina mangiano i cani, perché non possiamo farlo anche noi? Moralmente, non esiste alcuna differenza”. La risposta dell’allevatore è quella che probabilmente noi tutti abbiamo sentito almeno una volta, ovvero l’idea secondo cui i cani siano animali da affezione, ben diversi da quelli “da carne”. Ancora una volta, però, Ed è in grado di trovare argomentazioni a cui gli allevatori non sanno ribattere: “Come esseri umani, quale diritto abbiamo di togliere la vita ad altri esseri senzienti che vogliono vivere esattamente come gli altri?”. In ogni caso alla fine, tra botta e risposta serrati, nessuno degli allevatori intervistati pare più molto convinto delle proprie argomentazioni.

A differenza di altri attivisti, Ed è ben lontano dall’accusaregiudicare coloro con i quali discute questi argomenti; al contrario, il suo scopo è fornire loro gli strumenti necessari per cambiare punto di vista. Non sappiamo se e a quante persone questo giovane attivista abbia aperto gli occhi finora, ma una cosa è certa: questo è il tipo di attivismo – intelligente e pacato, senza aggressività, strepiti e offese – che vorremmo vedere sempre più spesso nel mondo.

 

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