Vegolosi

Semi di finocchio

Il finocchio, o Foeniculum vulgare, è una pianta erbacea perenne che cresce in area mediterranea, della famiglia delle ombrellifere. I suoi frutti, detti erroneamente semi, sono costituiti da due acheni (ossia frutti secchi contenenti un unico seme) solcati da costole. La raccolta si effettua da agosto a novembre.

Usi in cucina

Aromatici e profumati, dal sapore che ricorda vagamente quello dell’anice, i semi di finocchio – reperibili in erboristeria ma anche nei supermercati particolarmente forniti – si utilizzano in cucina per aromatizzare insalate, salse, sughi, “frittate” vegan, verdure cotte in padella oppure panificati, molto spesso taralli, crackers o grissini. Nulla vieta, comunque, di utilizzarne una manciata anche per dare un gusto nuovo e particolare ai dolci come muffin, torte e biscotti. Con i semi di finocchio si preparano anche tisane e decotti digestivi, oltre che liquori e amari aromatici.

Devono essere conservati al riparo dalla luce diretta del sole e lontano da fonti di calore, in luogo fresco e asciutto e possibilmente all’interno di barattoli di vetro a chiusura ermetica: solo così manterranno intatto il loro aroma caratteristico per diversi mesi.

Proprietà

I semi di finocchio si consumano anche in infuso e decotto: se ne può bere una tazza come aperitivo a inizio pasto oppure come digestivo, al termine dello stesso, ma sono indicati anche per le loro proprietà carminative. In caso di raffreddore e influenza, sono preziosi per le qualità espettoranti. Per uso esterno, infine, è consigliato il decotto nei casi di congiuntivite sotto forma di impacco. Da secoli, inoltre, sono note le proprietà galattogoghe della pianta, una delle poche in grado di favorire il latte nelle neomamme.

Curiosità

Secondo la tradizione popolare, cani e gatti userebbero il finocchio selvatico per curare i propri mali, i cavalli per rimediare al morso dei serpenti e la testuggine per recuperare la vista. Leggende a parte, le proprietà curative dei semi di finocchio sono note da secoli. La Scuola medica salernitana, nel Medioevo, consigliava gli impacchi di infuso di semi di finocchio in caso di malattie oculari, mentre esaltava le qualità afrodisiache di quelli preparati col vino.