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Francia, firmata la legge che bandisce il commercio di avorio

Dopo gli Stati Uniti anche la Francia ha deciso di mettere al bando il commercio legale di avorio. Lo aveva annunciato la scorsa primavera durante un viaggio in Kenya e nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente Ségolène Royal ha firmato il decreto che vieta in tutta la Francia e nei territori francesi il commercio di zanne d’avorio e corna di rinoceronte, seppur con alcune specifiche.

Il divieto riguarda l’avorio proveniente da tutte le specie di elefanti e rinoceronti. La legge vieta inoltre la vendita e il restauro di oggetti in avorio realizzati dopo il 1975, anche se acquistati legalmente e indipendentemente dall’età dell’avorio, mentre sarà ancora possibile commerciare prodotti realizzati tra il 1947 e il 1975, che dovranno tuttavia essere in possesso dei regolari certificati previsti a livello europeo.

La Francia diventa così il primo paese europeo a dotarsi di una legislazione in tal senso. Non più tardi del mese di luglio proprio la Commissione Europea si era espressa contro il divieto totale del commercio di avorio nei Paesi Ue, a differenza di quanto avvenuto recentemente negli States. Dallo scorso 6 luglio, infatti, è entrata in vigore la legge che pone fortissime limitazioni all’importazione verso gli Stati Uniti di prodotti realizzati in avorio, oltre che alla vendita di zanne e oggetti lavorati all’interno del Paese.

In primavera, in occasione del primo Ivory Crush italiano tenutosi a Roma, anche il ministro dell’Ambiente italiano, Gian Luca Galletti, aveva espresso l’intenzione di procedere in maniera analoga: “Stiamo lavorando a un provvedimento che proibisca il commercio, anche legale, di avorio. Non voglio più vedere avorio nelle case degli italiani”, aveva detto Galletti. “Ogni quarto d’ora nel mondo viene ucciso un elefante, tra poco non ci saranno più. Dobbiamo salvare le diversità e oggi lo facciamo con un gesto simbolico: applicheremo la direttiva europea contro il traffico illegale, visto che l’Europa assorbe un terzo del traffico mondiale. Ma stiamo lavorando anche al traffico legale”.

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