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Telefono Azzurro rimuove lo spot con il cane salvato dalle fiamme: “Non è passato il messaggio”

Il video “incriminato” non c’è più. Rimangono solo alcune foto e parecchi articoli e polemiche. L’associazione Telefono Azzurro nata 31 anni fa, ha rimosso un video dai social che mostrava un cane salvato da un incendio a scapito di due bambini, video che doveva veicolare il messaggio “Prima i bambini” in riferimento alla attuale situazione pandemica mondiale.

La polemica

Il video è stato pubblicato sui canali social dall’associazione in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Infanzia (20 novembre) e lanciava l’hashtag #primaibambini. Immediatamente le reazioni del pubblico che ha criticato aspramente il video tacciandolo di veicolare un messaggio sbagliato, ossia che fra gli animali e i bambini di debbano fare delle scelte e che, come dice lo spot, queste vengano attualmente fatte più a favore degli animali che dei bambini e dei ragazzi. Lo spot, infatti, alla fine mostrava la scritta: “Sembra impossibile? Eppure sta succedendo oggi”. Uno spot che si inserisce nel novero di un’antica retorica (sulla quale anche Papa Francesco era stato duramente criticato nel 2016) sbagliata e senza fondamento che vedrebbe le persone che accudiscono gli animali, disinteressarsi o non vedere altri problemi gravi, come quello della salute mentale e fisica dei ragazzi e dei bambini durante questa pandemia.

Oipa contro Telefono Azzurro

È stata per prima l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) a lanciare l’allarme sullo spot: “Riteniamo che questa campagna, sia diseducativa e lontana da ogni principio etico che vuole l’inclusione e non l’esclusione”, ha commentato il presidente di Oipa Italia, Massimo Comparotto. “Sul piano sociale genera divisioni e fratture fondate su false suggestioni del tipo “chi aiuta gli animali non ama i bambini”. In conseguenza di questo video-spot, Telefono Azzurro ha probabilmente perduto diversi sostenitori amici degli animali. Perché chi ama gli animali ama anche gli umani e chi fa donazioni a favore degli animali di solito le fa anche a favore degli umani in difficoltà”. L’associazione animalista si è detta però soddisfatta della scelta di Telefono Azzurro di eliminare lo spot: “Siamo soddisfatti per il ritiro dello spot dai social di Telefono Azzurro e speriamo che sia ritirato anche da tutti i circuiti della distribuzione. Inoltre speriamo che l’associazione faccia ammenda ideando una nuova campagna dove gli animali abbiano un ruolo positivo“.

La risposta di Telefono Azzurro

Dopo la prima ondata di polemiche, Telefono Azzurro ha tentato sui suoi canali social di spiegare l’intento dello spot ma ha poi deciso di eliminarlo: “Non intendevamo creare alcuna contrapposizione tra i bambini e le categorie vulnerabili: sarà nostro impegno rimuovere il video, poiché abbiamo compreso che il coinvolgimento del cane ha turbato la sensibilità di molti e di questo ci scusiamo. Purtroppo non siamo riusciti a trasmettere il messaggio che abbiamo a cuore, quello di portare l’attenzione sul tema della sicurezza dei bambini e della tutela dei diritti dell’infanzia in questa emergenza sanitaria. La nostra speranza è che l’attenzione di tutti possa ritornare sul tema per noi più importante, sulla nostra sola missione da più di 30 anni: la salvaguardia dei bambini. Perché su di loro l’attuale emergenza sanitaria ha impattato violentemente e ancora lo sta facendo”.

In realtà anche in questa risposta manca una presa di consapevolezza del vero problema. Il punto non è certo quello di aver “turbato” gli animi mostrando un cane (sarebbe stato lo stesso con qualsiasi altro animale), bensì il veicolare una retorica “benaltrista” che legge l’amore e la cura come una risorse finite, non moltiplicabili e non estensibili a tutti gli ambiti delle emergenze. Non è mai necessario scegliere chi aiutare: la sensibilità e la voglia di porre attenzione alle categorie più fragili (siano essi bambini, animali, anziani, persone che hanno perso il lavoro, etc.) deve essere sempre e solo inclusiva.


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