Vegolosi

Real Vegan Cheese, arriva il formaggio veg da laboratorio

Sostenibile, veg e completamente cruelty-free. Possibile per un formaggio? Se si tratta del Real Vegan Cheese al quale sta lavorando un gruppo di biohackers di San Francisco, pare proprio di sì. Sulla carta, l’idea è semplice: produrre in laboratorio un formaggio identico, sotto il profilo nutrizionale e del gusto, a quello tradizionale, ma non di origine animale e adatto anche a chi soffre di intolleranza al lattosio.

Come? “Studiamo la sequenza genetica della proteina del latte, la caseina, a partire dal dna delle mucche e la sintetizziamo in laboratorio – spiegano i ricercatori – poi, quei geni vengono inseriti temporaneamente nel lievito di birra e riprodotti. Geni che sono ispirati al dna animale, ma non sono mai stati dentro un animale”. Il risultato è una specie di latte vegan che, combinato con olio vegetale e acqua, viene lavorato secondo i metodi tradizionali per la produzione del formaggio.

Al momento, il Real Vegan Cheese è in fase sperimentale. Il gruppo che ci sta lavorando, composto da 24 persone tra scienziati, tecnici di laboratorio e informatici, ha messo mano alla fase 1 del progetto e avviato la raccolta dei 15mila dollari necessari per produrre il primo vegan cheese da laboratorio e portarlo alla iGEM Competition, una competizione internazionale riservata ai progetti di biologia sintetica. “Terminata la fase 1 – dicono – raccoglieremo nuovi fondi per ottimizzare il processo e arrivare a produrre più varietà di formaggio differenti. Il processo – spiega ancora il gruppo – è più sostenibile dei normali processi di produzione del formaggio. Crediamo che i vegani abbiano il diritto di magiare formaggio nutriente, oltre al fatto che usare le mucche come macchine per la produzione di cibo è irresponsabile dal punto di vista ambientale. Creando un’alternativa, aiuteremo l’ambiente, faciliteremo l’accesso a cibo gustoso e salutare e daremo un supporto alle persone che già si stanno impegnando per diminuire gli impatti ambientali”. Non resta che aspettare e vedere se a San Francisco il progetto andrà in porto.