Il pub londinese Blacksmith & Toffeemaker diventa 100% vegano e rende nota la novità nel proprio canale instagram con la frase “Ciao ciao tritacarne”. Su questa suggestione si basa la nuova filosofia del locale, nata soprattutto dall’esigenza di proporre ai clienti, un’alimentazione sostenibile. Il pub, inoltre, ha deciso anche di minimizzare i rifiuti e l’utilizzo della plastica per esempio non servendo più cannucce insieme alle bevande e utilizzando menù, tovaglioli, carta igienica, sacchetti e scatole esclusivamente biodegradabili.
I proprietari del locale, quindi, puntano sull’alimentazione vegana, poiché la produzione ha conseguenze meno dannose sull’ambiente. Ad esempio la carne e i prodotti lattiero-caseari non sono propriamente prodotti sostenibili: enormi quantità di cibo e acqua necessari per nutrire gli animali, inquinamento massiccio derivante degli allevamenti, sviluppo di superbatteri a causa dell’uso massivo di antibiotici.
Ma i dati? Una ricerca del gruppo di Nutrizione Umana del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma e pubblicata su Scientific Reports ha confrontato i tre regimi alimentari per eccellenza: onnivoro, vegetariano e vegano incentrando la ricerca sulle implicazioni che si ripercuotono sul nostro pianeta. Dallo studio è emerso come l’alimentazione onnivora sia quella a maggior impatto ambientale rispetto alla dieta vegetariana e vegana. Ma c’è sempre l’altro lato della medaglia, infatti anche nella produzione vagana si potrebbe ridurre l’impatto esercitato soprattutto dai trasporti di cibo dovuti dall’esportazione e importazione degli alimenti. Questo è dovuto al fatto che anche la produzione di frutta, verdure, cereali e simili fa sempre riferimento alla “grande legge del soldo” e quindi lo sfruttamento delle risorse è sempre dietro l’angolo. All’interno di un sistema così radicato, tra le scelte a disposizione, quella vegetale risulta comunque l’alimentazione più sostenibile. Ed è in questo quadro che si inserisce l’importante scelta del Blacksmith & Toffeemaker, che sarebbe bello vedere, in un futuro prossimo, su vasta scala.