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Palermo, mostra di Nitsch: animalisti sporgono denuncia

Dall’arte alla Questura. La discussa mostra di Hermann Nitsch, programmata in origine a Città del Messico e poi spostata a Palermo in seguito alle polemiche degli animalisti dello stato centramericano, è stata inaugurata da meno di una settimana ma è ancora al centro delle polemiche: oggetto della mostra del padre dell’azionismo viennese sono una quarantina di foto di corpi nudi crocifissi e bendati accostati alle carcasse di animali. Gli attivisti italiani si sono coalizzati e hanno tentato in tutti i modi di far cancellare la mostra, voluta soprattutto dal Comune del capoluogo siciliano, e in particolare dall’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano, per anni stretto collaboratore di Nitsch. Le proteste, decisamente più leggere del previsto nel giorno dell’apertura dell’esposizione, sono proseguite anche nei primi giorni di apertura al pubblico e ora si sono spostate in Questura e Prefettura dove è stata presentata una denuncia per violazione degli articoli 404 e 414 del codice penale, che determina i reati di vilipendio contro la religione di Stato e istigazione a delinquere.

A presentare la denuncia sono gli stessi autori della petizione che chiedeva l’annullamento della mostra, e che in pochi giorni ha raccolto 70 mila firme. Secondo Nicolina La Ciura e Antonio Leto, che prima hanno organizzato la petizione online e poi hanno sporto denuncia, Nitsch «istiga alla violenza, fa degli animali uno scempio neppure degno dei macelli, offende il culto religioso e offende la città di Palermo». I due sostengono in un post su Facebook che le foto esposte sono «immagini realizzate non tramite la legittima documentazione di atti accaduti, come può essere un reportage di guerra o i procedimento dell’allevamento intensivo e mattanza degli animali per fini alimentari, ma vere e proprie “messe in scena” realizzate ad hoc, reali, che come sostiene l’artista servono per istigare gli uomini agli istinti più primordiali, unico modo per raggiungere la catarsi spirituale».

Per ora la mostra è ospitata regolarmente nell’hangar dei Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, ma nei prossimi giorni – dopo la denuncia – potrebbero esserci del colpi di scena.

La foto è tratta dal video “Aktion 135, XI Bienal de la Habana 2012”.