Vegolosi

Nessun rispetto, nessuna consapevolezza

Che cosa succede se anche la scomparsa di una persona diventa un modo per creare polemica su vegetariani e vegani? La morte della giornalista Rai Maria Grazia Capulli ha dato lo “spunto”, se così lo si può definire, alla pagina Associazione Italiana Carnivori per attaccare la scelta alimentare vegetariana e vegana. La sintesi del cartello, davvero raccapricciante, è: “La donna è morta per un tumore anche se vegetariana: come la mettiamo?”.

Non ha nessun senso rispondere alla questione in sé, data la sua assoluta inutilità, ma una riflessione e una presa di posizione è necessaria, anche da parte nostra in quanto organo di informazione: non esiste nessun motivo, nessuna “causa” e nessun dibattito che possa valere l’irrisione, la messa in discussione e l”‘uso” della memoria di una persona scomparsa per sostenere le proprie convinzioni, giuste o sbagliate che siano. Il rispetto, l’educazione e il buon senso non sono né vegetariane/vegane, né “onnivore”, dovrebbero far parte della “dotazione” minima di una persona che voglia definirsi tale.

Quindi non faremo la stessa cosa, non useremo questa trovata orrenda apparsa sui social (e non ancora rimossa) per giocare lo stesso gioco anche se ci sarebbero molte cose da dire sul tema del rispetto e dell’empatia, ma vogliamo prendere una posizione netta contro questo tipo di iniziative e di esacerbazione dei confini del dibattito. Maria Grazia Capulli era una giornalista, come noi, e vogliamo difendere la sua immagine e il suo ricordo da un tentativo stupido e completamente fuori luogo di fare “propaganda” anti-veg.

Federica Giordani
Direttore di Vegolosi.it