Vegolosi

Lupo impiccato a Suvereto, colpevole individuato grazie a Dna

Un lavoro di investigazione così accurato sembra sia la prima volta che viene applicato ad un caso come quello del lupo impiccato, scuoiato e poi appeso ad un cartello stradale durante la primavera scorsa a Suvereto. Eppure i reparti territoriali e i nuclei specialistici dei Carabinieri forestali, antibracconaggio, i RIS, in collaborazione con il Centro Nazionale di Referenza per la Medicina Veterinaria Forense dell’Istituto Zooprofilattico di Grosseto, lo hanno fatto e i risultati non hanno tardato ad arrivare. Il colpevole di questo gesto è stato individuato: è un uomo di Riotorto nel livornese.

Sono state le impronte digitali e il Dna rilevati sul cartello lasciato sopra il lupo a rappresentare una delle prove finali delle indagini. Ora l’uomo è accusato di uccisione di animali e furto venatorio, reati che prevedono la reclusione rispettivamente fino a due e sei anni.

Il lupo venne ucciso con molta probabilità come gesto di protesta in riferimento al tema del “piano lupo” ossia della volontà politica di dare il via libera alla caccia a questi animali da molti ritenuti pericolosi per gli esseri umani ma in particolare per gli animali d’allevamento che, raramente, vengono attaccati creando un danno economico per chi li alleva. Il cartello che accompagnava la macabra esecuzione, infatti, recitava: ““No agli abbattimenti, sì alla prevenzione” accompagnata dal disegno di una faccina sorridente.

La LAV ha già espresso la sua volontà di garantire che il processo all’uomo si concluda con una pena reale. “Auspichiamo una condanna senza attenuanti e vigileremo affinché il responsabile dell’uccisione del lupo sia condannato anche a pagare il danno erariale procurato allo Stato. Speriamo che questa indagine sia di monito per tutti coloro che si oppongono in maniera violenta alla presenza del lupo sul territorio: gli allevatori devono prendere atto che il ritorno dei lupi rappresenta un successo nella lotta contro la loro estinzione, e la convivenza è l’unica strada da perseguire.