Vegolosi

Lupi impiccati, l’orrore si ripete. Lav: “Isolare i criminali, segnalateli”

Due lupi impiccati e appesi a un cartello stradale a Radicofani, nel senese, e un altro decapitato a Pergola, in provincia di Pesaro-Urbino: l’ennesima barbarie avvenuta lo scorso week end, che ancora vede come vittime tre animali protetti dalle norme nazionali e europee, come ricorda Lav. Episodi, questi, che si accodano alla vicenda dello scorso aprile, quando un lupo fu scuoiato e appeso a un cartello stradale a Suvereto.

“Ancora una volta gli animali pagano per l’assenza delle Istituzioni e il ricorso ai facili allarmismi – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici – che uniti alla quasi certa impunibilità dei responsabili di tali atti criminali, mettono a serio rischio la presenza dei lupi sul nostro territorio”.

Quello del bracconaggio, infatti, è un fenomeno ancora tristemente diffuso nel nostro paese, dove si preferisce ricorrere al “fai-da-te” per gestire la coesistenza tra uomo e animali selvatici, piuttosto che rispettare la legge. Come ricorda Lav, sono soprattutto gli allevatori a lamentare problemi di convivenza con i lupi anche se fino ad ora, almeno secondo l’associazione, non si sarebbero mai pronunciati a tutela della legalità, né contro gli atti di bracconaggio. “Quanto accaduto nei giorni scorsi – continua Vitturi – rappresenta quindi un’occasione importante per far sapere al pubblico da quale parte stanno. È necessario che in questi casi recenti gli allevatori diano il loro contributo per isolare i criminali, supportando le autorità per l’individuazione dei responsabili”.

Proprio a questo proposito Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha posto una taglia di 24 mila euro sui responsabili dell’uccisione dei lupi a Radicofani e attivato il numero telefonico 3511804615 per qualunque segnalazione che possa aiutare a individuarli. “Atti come questi, ribadiscono l’urgenza di procedere alla rapida approvazione del Piano nazionale di conservazione del lupo che contiene importanti misure di prevenzione del bracconaggio, con l’esclusione del capitolo che autorizza le uccisioni dei lupi – conclude Vitturi– rimandare significa sostenere indirettamente i criminali che continuano a uccidere i  lupi”.

Intanto, Lav ha lanciato la petizione “Basta sparare” e scenderà in piazza, il 21 e 22 ottobre prossimi, con una manifestazione contro la caccia, con l’intento di “mettere fine al massacro di milioni di animali”, ma non solo: l’associazione, infatti, ricorda come questo “sport” causi la morte e il ferimento di decine di persone ogni anno.

Le difficoltà di convivenza tra uomo e animali selvatici, nel nostro paese, non sembrano riguardare però solo i lupi: recentemente, infatti, ha fatto molto discutere anche la vicenda dell’orsa KJ2, uccisa dopo l’aggressione (ancora da dimostrare) ai danni di un uomo in Trentino.

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