La brasiliana JBS è la più grande azienda di lavorazione della carne del mondo. Ha da poco creato una nuova società, la Vegetarian Butcher Collective che porterà sul mercato europeo prodotti di origine vegetale grazie alla fusione societaria di due marchi storici della produzione veg: The Vegetarian Butcher e Vivera.
La nascita della nuova società
Vivera, marchio olandese di prodotti vegetali nato nel 1990, nel 2021 venne acquistata dalla JBS, e nel marzo del 2025 a sua volta acquisisce The Vegetarian Butcher proprietà di Unilever che aveva deciso di vendere il marchio. I due brand si sono quindi fusi insieme creando un nuovo polo che è confluito dentro al colosso delle carni brasiliano JBS sotto il nome “Vegetarian Butcher Collective” e così approderà più forte sul mercato europeo. Sui social la nuova azienda formata da Vivera e The Vegetarian Butchers scrive: “Potete aspettarvi che continueremo a guidare la rivoluzione alimentare, con ancora più agilità, coraggio e passione. Perché insieme siamo più della somma delle nostre parti: siamo un movimento alimentato dalle persone, unite da uno scopo”.
Le vicende di JBS: fra deforestazione e bresaola valtellinese di zebù
Tutte le grandi associazioni ambientaliste, a partire da Greenpeace, hanno sempre contestato a JBS un impatto sulla deforestazione mondiale enorme a causa della necessità sempre più impellente di pascoli per animali d’allevamento finalizzati alla produzione di carne. In Italia JBS possiede interamente il marchio Rigamonti, famoso per la sua bresaola che, seguendo le direttive di produzione e i sistemi certificati, produce l’affettato con carni che provengono anche da pascoli brasiliani, in particolare usando i tagli più pregiati dello zebù, una razza di bovino domestico diffuso in Africa e in Asia. “La filiera di JBS continua ad alimentare la deforestazione in ecosistemi vitali come l’Amazzonia, e le sue colossali emissioni – in particolare di metano – rivaleggiano persino con quelle di alcune compagnie di combustibili fossili», ha spiegato Martina Borghi, campaigner Foreste di Greenpeace Italia.
Lo spazio vegetale del mercato della carne
La multinazionale brasiliana è interessata chiaramente al mercato delle alternative vegetali alla carne, cercando di occuparne un posto di rilievo incoraggiata anche dalle stime di crescita di questi prodotti sul mercato. Secondo gli analisti di Future Market Insight, infatti, il mercato delle alternative vegetali – ora in stallo – potrebbe triplicare entro il 2035. Ma non solo. JBS ha inaugurato nel settembre del 2024 uno stabilimento in Spagna proprio dedicato al Food Tech e con un’enorme sezione dedicata alla carne coltivata. La struttura secondo JBS sarà è la più grande fabbrica di carne coltivata in laboratorio al mondo, la Biotech Foods, con una produzione di 1.000 tonnellate di carne bovina coltivata all’anno.