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La Cina mette al bando la carne selvatica a causa del Corona virus 2019-nCoV

La maggior parte del dibattito pubblico in Cina era favorevole a questa decisione che è arrivata anche se non era affatto scontata. Il Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, il massimo organo legislativo della Cina, ha approvato una risoluzione sul divieto assoluto del commercio e del consumo di animali selvatici come riferisce l’agenzia stampa Reuters.

I “mercati umidi” e il 2019-nCoV

La decisione è arrivata in seguito alle indagini e alla scoperta del punto di origine del nuovo virus del tipo Corona Virus che ha portato al contagio rapidissimo di migliaia di persone in Cina e nel resto d’Europa, compreso come sappiamo il nostro paese. Il virus, tipico di animali selvatici come i pipistrelli, avrebbe usato un ospite intermedio per mutare e arrivare ad essere infettivo per le vie respiratorie umane: l’animale sotto accusa è il pangolino, specie a serio rischio di estinzione e che fa parte della famiglia dei formichieri. Non esiste, ed è bene ricordarlo, una certezza a riguardo dell’animale ospite, ma l’opzione legata al piccolo formichiere pare al momenti essere quella più attendibile.

In Cina il pangolino viene cacciato e venduto non solo per la sua carne ma anche per le sue scaglie utilizzate per alcuni preparati della medicina Cinese. La nuova legge prevede pene severe, che però non sono state rese note dalle agenzie internazionali, per chi caccia e commercializza specie selvatiche come serpenti, pangolini, pipistrelli e civette, fra gli altri.  Il contagio e la diffusione del virus 2019-nCoV potrebbe essere partito dal mercato di animali selvatici di Wuhan, città sub-provinciale della Cina, capoluogo e città più popolosa della provincia di Hubei.

La legge parla solamente di consumo alimentare. Secondo Reuters infatti l’uso di questi animali o parte di essi per altri usi verrà gestito diversamente, si legge infatti che: ” L’uso di animali selvatici per scopi non commestibili, tra cui la ricerca scientifica, l’uso medico e l’esposizione, sarà soggetto a un rigoroso esame, approvazione e ispezione di quarantena”.

Secondo le stime, il mercato degli animali selvatici, sia legale che illegale, varrebbe circa 50 miliardi di yuan (7 miliardi di euro circa) e in Cina dà lavoro a un milione di persone.