Vegolosi

Jane Goodall: “Ciò che facciamo agli animali è terrificante, scegliamo di mangiare vegetale”

“Se continueremo come prima, se riprenderemo le nostre attività come nulla fosse, questo porterà alla fine della nostra specie”.
L’etologa di fama mondiale Jane Goodall è tornata a parlare durante un webinar tenutosi in streaming ed organizzato dall’associazione Compassion in World Farming: ad assistere circa 1500 persone da tutto il mondo. Il tema della conferenza, tenutasi il 2 giugno scorso, era “Pandemie, animali selvatici e allevamenti intensivi”. L’etologa ha esortato tutti al passaggio ad un’alimentazione vegetale perché lontana dalla crudeltà e meno impattante sull’ambiente.

Nel 2019, secondo l’Istat, sono stati macellati in Italia 511 milioni di polli.

La nostra colpa verso tutti gli animali

L’etologa ha parlato in modo chiaro e appassionato, dipingendo con parole semplici la situazione del nostro rapporto come specie con il mondo naturale e con gli altri esseri senzienti: “Quello che facciamo a miliardi di esseri senzienti sulla terra ogni giorno è terribile, come fecero i nazisti con gli ebrei: ma c’è una nuova crescente consapevolezza, io l’ho notata nei lunghi anni della mia vita (l’etologa è nata nel 1934, ndr)”.
La ricercatrice nota per le sue attività per la conservazione e lo studio degli scimpanzé, ha spiegato: “Ricordo ancora, molti anni fa mia madre chiedere in un supermercato delle uova allevate a terra e la commessa del negozio molto infastidita dalla richiesta: la settimana dopo il negozio aveva le uova allevate a terra. È un piccolo gesto, ma che ci spiega quanto l’azione del singolo conti moltissimo“.

Ogni giorno vengono uccisi miliardi di animali destinati all’alimentazione umana o a quella animale

“Guardiamo agli animali e alle loro meraviglie”

Secondo Goodall è importante raccontare le storie degli animali, storie che mostrino chiaramente la loro immensa intelligenza, i loro sentimenti, le loro straordinarie capacità creative; questo potrebbe portarci sempre di più a comprendere che siamo solo una specie fra le altre e non i dominatori di altri esseri senzienti: “La gioia delle immagini delle mucche liberate dagli allevamenti intensivi che corrono sull’erba per la prima volta o che giocano con una palla, i polpi che usano dei gusci di noce per ripararsi e creare una vera e propria corazza, i video che ci mostrano come i maiali possano dipingere e vivere felicemente come animali domestici: sono queste le cose che dobbiamo mostrare per far comprendere sempre di più quello che stiamo facendo agli animali, le torture che infliggiamo loro ogni giorno”.

“Anche io e mia sorella abbiamo adottato delle galline che erano di allevamento: è stato commuovente vederle stare su un prato per la prima volta, correre, razzolare” – J. Goodall

Mostrare sempre di più i sentimenti e le azioni di animali che non riteniamo degni di attenzione è fondamentale secondo Goodall

Natura e pandemie

Jane Goodall è tornata poi sul tema della relazione fra le malattie e il nostro rapporto con la natura: “Quello che stiamo vivendo è causato dai nostri comportamenti, noi abbiamo generato questa situazione e se noi e i leader politici continueremo a pensare solo a ‘tornare alla normalità’ questo determinerà la fine della nostra specie. Dobbiamo cambiare, prendere consapevolezza e agire subito”. Riecheggiano nel tema dell’ “azione” le parole della giovane attivista Greta Thunberg con la quale Goodall ebbe un incontro durante il World Economic Forum di Davos, dichiarando tutto il proprio sostegno al movimento “Fridays for future”.

“Abbiamo il potere di scegliere, ci è stata data ancora una finestra temporale limitata – ha spiegato infine Goodall – per comprendere e capire che ogni nostra singola azione ha un impatto diretto sul mondo nel quale viviamo. Dobbiamo ridurre il nostro impatto e dobbiamo passare ad un’alimentazione vegetale“.

È possibile vedere la registrazione del webinar qui


Jane Goodall è fra i protagonisti dell’eBook “La connessione. Virus, sfruttamento animale e alimentazione” insieme ad altre decine di esperti intervistati dalla nostra redazione sul tema.
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