Vegolosi

Davvero fare dei “gesti” per il pianeta, ci salverà?

Questo è l’editoriale del mese di Settembre pubblicato su Vegolosi MAG

Nella versione online di uno dei più diffusi quotidiani, La Repubblica, vagano leggeri nella sezione “green” alcuni video intitolati “I vostri gesti per salvare il Pianeta”.
Le interviste vedono protagoniste persone individuate sulle spiagge durante il tour di Lorenzo Cherubini. C’è chi “fa la differenziata con tutta la famiglia”, chi “va in bicicletta spesso per non usare la macchina”, chi “usa il monopattino elettrico”, chi “chiude l’acqua del rubinetto mentre si lava i denti” e chi “non butta i rifiuti per terra”.

Certo, nel 2022 con una crisi climatica che sta mordendo i deretani di tutti noi (abbiamo ben visto quello che è accaduto nelle Marche) forse è un po’ poco ma del resto questo è il risultato della comunicazione debole, anzi in fin di vita, che telegiornali e giornali stanno facendo da sempre su questi temi. Basta vedere anche solo il taglio delle notizie: l’uomo dovrebbe fare dei “gesti” per salvare il Pianeta. Ossia: l’essere egoriferito per eccellenza  – noi – dovremmo fare cose (anzi, spesso smettere di farle) per un non ben meglio identificato “mondo” che non vediamo mai nel suo insieme e che non siamo assolutamente in grado di “sentire”, e poi: “guarda, ha piovuto, siamo a posto”.

Ecco, il problema non è salvare il Pianeta che, lo sappiamo bene, si salva da solo (lo abbiamo visto come “respirava” mentre tutti eravamo confinati in casa, no?) ma renderci conto che questi “gesti” non solo sono troppo poco, ma che non siamo nelle condizioni di “fare gesti” bensì dovremmo correre a perdifiato ai ripari con tanta paura addosso, dando segnali anche molto forti alle aziende e ai produttori con i nostri acquisti e non solo. E, sì, fra i “gesti” sarebbe molto interessante anche smettere di mangiare carne e derivati, fra gli alimenti più impattanti a livello ambientale in assoluto (per non parlare del loro “impatto” sulla vita degli animali). Greta Thunberg fu profetica: “Io voglio che abbiate paura”, altro che monopattino.