Vegolosi

« ‘Carne’ vegetale meno costosa di quella animale»: la promessa di Beyond Meat è realtà

Ethan Brown, il capo e fondatore di Beyond Meat, azienda che ha creato la “carne finta” di origine 100% vegetale, aveva predetto che la questione del prezzo alto rispetto alla carne “vera” dei suoi prodotti proteici, sarebbe stata risolta. Ora, a 18 mesi da quella che sembrava solo una mossa d marketing, Beyond vende, negli Stati Uniti, un burger vegetale a 1,66 dollari. Ma cosa è successo?

La competizione con la carne è appena iniziata

L’azienda statunitense ha iniziato le sue manovre di arrembaggio al mercato delle proteine animali già da qualche anno, prima mettendo sul mercato un prodotto che ricorda molto da vicino la carne animale sia nel gusto che nella consistenza, poi creando una campagna di comunicazione mostruosa per dimensioni e impatto, coinvolgendo moltissimi volti noti, poi quotandosi in borsa con una performance straordinaria a livello economico con azioni che continuano la loro scalata, e ora mettendo sul mercato in occasione di grigliate estive e simili, un pack da 10 burger 100% vegetali ad un prezzo assolutamente concorrenziale, 1,66 dollari a medaglione.
Facendo un rapido confronto con una delle marche più vendute di burger di carne vendute online negli Stati Uniti, il prezzo di un singolo “patty” animale (così viene anche chiamata la polpetta di carne schiacciata) è di circa 2,91 dollari. Se pensiamo che il prezzo a burger di Beyond Meat, sempre online, costa circa 7 dollari a medaglione, il salto ad 1,66 dollari è davvero una mossa forte. I processi produttivi stanno cambiando? La mole di produzione è aumentata rendendo più scalabile la produzione? Non è dato saperlo, ma quello che è chiaro è che la scalata, in USA, è iniziata.

In una recente intervista, il Chief Growth Officer di Beyond Meat, Chuck Muth ha spiegato: “Ci siamo posti l’obiettivo di avere almeno un prodotto in una categoria significativa che abbia un pezzo alla pari con le proteine animali entro il 2024”.
Inoltre la formula dei burger 100% vegetali sta cambiando e, si adatterà ai nuovi mercati: “C’è meno sale, il 32% in meno di prima, ma il gusto sarà sempre più simile a quello della carne, lo stesso dicasi per la consistenza”.

L’alimentazione veg è più costosa? Si tratta di un mito: la base dell’alimentazione vegetale sono cereali integrali, legumi, frutta e verdura. I prodotti confezionati costano di più, come accade anche nel mercato onnivoro, ma non sono “necessari”.

E in Europa?

Beyond Meat è arrivato anche qui in Europa ormai da tempo. Prima negli Uk e poi nel resto d’Europa (Italia compresa) dove è possibile acquistarlo sia “sfuso” che trovarlo come complemento in panini in alcuni ristoranti e burgerie. Qui in Europa, però, i prezzi continuano a rimanere molto alti per il semplice motivo che la produzione fisica dei prodotti avviene negli Stati Uniti, ma anche in questo frangente le cose stanno per cambiare.
Alla fine dell’anno 2020 grazie alla partnership con il produttore di carne Zandbergen, Beyond Meat avrà un polo interamente dedicato e separato di produzione dei suoi prodotti in Olanda, accelerando i tempi di produzione per l’Europa, garantendo tempi decisamente più veloci per la distribuzione sul vecchio continente e abbassando di conseguenza anche i prezzi.

Anche la carne “coltivata” partendo da cellule animali è un’altra strada che si sta percorrendo da tempo ma i suoi costi e la sua diffusione sono ancora molto lontani da quelle dei prodotti 100% vegetali di realtà come Beyond Meat o Impossibile Foods

Ecco quindi, che anche qui da noi, le versioni 100% vegetale di burger, salsicce e macinato potrebbero diventare economicamente molto competitive rispetto ai prodotti di origine animale che, soprattutto con la nascita degli allevamenti intensivi, intorno agli anni Venti, fecero dei prezzi bassi un punto di forza stabile per garantire la loro diffusione sul mercato mondiale. Un prezzo basso che, lo sappiamo, è giocato sulla pelle delle condizioni aberranti degli animali negli allevamenti, dove a milioni rimangono stipati per tutta la loro breve vita, al fine di diventare un prodotto da consumare.

Cosa dovrebbe fermare un consumatore dallo scegliere un burger che non solo costa meno della carne ma che è anche eticamente valido, con un impatto sull’ambiente decisamente minore e con la stessa resa culinaria?