Vegolosi

Berlusconi adotta 5 agnelli che vivranno nel parco di Villa San Martino ad Arcore

Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio italiano e fondatore di Forza Italia, ha adotatto 5 agnelli che si trovano nel parco della sua residenza, Villa San Martino. Gli agnelli, 4 femmine e un maschio, hanno fatto il loro ingresso nella vita del cavaliere e della compagna Francesca Pascale, grazie alla campagna patrocinata da Michela Brambilla con Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, associazione senza fini di lucro.

Nessuna dichiarazione a riguardo da parte del Premier, ma solo immagini in un video e molte fotografie. E’ l’onorevole Brambilla a parlare per lui: “Togliere la vita a questi piccoli –  afferma Brambilla – è quanto di più lontano si possa immaginare dallo spirito di una festa che celebra la resurrezione e la vita. Fortunatamente la consapevolezza dell’opinione pubblica è aumentata e le preferenze degli italiani stanno cambiando di conseguenza.” Quello di Silvio Berlusconi viene raccontato come “un gesto concreto“.
L’opinione pubblica del mondo animalista e vegano si è divisa (come sempre): c’è chi sostiene che si tratti solamente di un modo per avvicinare un nuovo tipo di elettorato, sempre più numeroso, e per dare una immagine di sé sempre più “tenera” e familiare (forse in vista di una nuova e potente discesa  nell’arena politica); per molti, si tratta altresì, si un messaggio potentissimo che arriverà diretto a milioni di persone, numeri che le associazioni non riuscirebbero in ogni modo a raggiungere.

Le reazioni sono state anche politiche, in campo è scesa, in modo molto forte, anche Assocarni, associazione italiana che raccoglie i principali macelli italiani, nonché i maggiori impianti di sezionamento, lavorazione, trasformazione e commercializzazione delle carni: “E’ incredibile – si legge su La Gazzetta di Parma – che per accaparrarsi l’elettorato animalista Berlusconi pur essendo un imprenditore, contribuisca a danneggiare l’industria della carne” e aggiunge “Le Reti Mediaset  incassano miliardi promuovendo brand e eccellenze alimentari di origine animale, l’auspicio è che gli inserzionisti da ora in poi scelgano meglio”. La domanda è a chi è rivolta questa affermazione e quanto male potrebbe fare ai produttori abbandonare le tv Mediaset per i propri affari.