Vegolosi

Figli vegetariani: una guida sicura

Se a pagina 76 si legge chiaro e tondo che la vitamina B12, presente soltanto negli alimenti di origine animale, essendo indispensabile per la nutrizione umana, “definisce il fatto che non siamo biologicamente adatti ad assumere solo cibo vegetale”, in tutte le altre 147 pagine “Figli vegetariani” di Luciano Proietti ci convince a compiere una radicale inversione di marcia nell’educazione alimentare di bambini e ragazzi.
L’autore predica bene e razzola ancor meglio, almeno a leggere con un po’ di invidia le note autobiografiche, laddove accenna alla vita della sua bella famiglia vegetariana, trasferita dall’ormai lontano 1988 “in montagna, in una vecchia casa di pietra e legno, tra il verde dei prati e degli alberi”.
E tuttavia parliamo non dell’opera di un eccentrico artista alla Mauro Corona, in quel di Erto, ma di un medico chirurgo torinese, specializzato in pediatria e nutrizione. Un uomo di scienza, insomma, che ci convince, oltre che per la sua coerenza esistenziale, per la dovizia di ragioni e spiegazioni, accessibili a tutti.

Inversione di marcia, si diceva: come e perché? Tanto per cominciare (in tutti i sensi) la dieta latto-vegetariana “nei primi 2-3 anni di vita dovrebbe essere l’alimentazione raccomandata essendo la più fisiologica e quindi la più salutare”. Si potrebbe citare una famosa canzone, parafrasandola “Non farti mandare dalla mamma a prendere il latte”, dove per “latte” Proietti intende rigorosamente il latte materno, fornendoci una di quelle osservazioni tanto ovvie quanto fulminanti: l’uomo è il solo animale che, a un certo punto, ha cominciato a nutrirsi del latte di un’altra specie. Seguono molte pagine, in diverse parti del libro, che ci fanno capire come la costante quotidiana assunzione del latte di mucca fino all’età adulta (e tantopiù da bambini) sia tutt’altro che “naturale”. Viceversa il latte materno, l’allattamento al seno per i primi anni, uno, due o anche di più (ebbene sì!) sarebbe la scelta migliore, nell’interesse del bambino… e non solo, dato che l’allattamento intenso è anche una forma naturale di protezione anticoncezionale (ritarda il ritorno del ciclo mestruale dopo la gestazione).

In una prima parte il libro di Proietti analizza gli aspetti evolutivi e culturali della nutrizione. Poi entra nel vivo, dimostrando passo dopo passo come una dieta totalmente o almeno fortemente vegetariana sia quella più connaturata alle esigenze della nostra specie. Il cibo di origine animale dovrebbe essere ridotto a un consumo non superiore a “una volta al giorno”, comprendendo nel computo latte vaccino, formaggi e uova.

Tuttavia nell’infanzia vanno assunte particolari precauzioni, specie se il genitore è vegano (ad esempio una mamma vegana che allatti) perché determinate carenze sono assai pericolose, non più pericolose, comunque, degli eccessi alimentari cui siamo indotti da usi, costumi… e consumi ormai fuori controllo. “Figli vegetariani!” è una guida sicura che consente a genitori vegetariani e vegani (o a genitori “di” ragazzi vegetariani e vegani) di non commettere errori, di apportare le dovute compensazioni.

C’è poi il rischio che se questo libro finisse nelle mani di qualche onnivoro, o peggio, di un carnivoro, lo potrebbe convincere a cambiare dieta e forse vita.

Luciano Proietti
Figli vegetariani. Come allevare i figli dall’infanzia all’adolescenza con la dieta vegetariana
Edizioni Sonda
Euro 14,00