Vegolosi

Alimentazione macrobiotica: consigli e curiosità

“E’ il libro che avrei voluto scrivere io, e che vorrei che altri medici leggessero. La gente vuole sapere, ma non ha i mezzi culturali per orientarsi in un oceano informativo, infestato di sirene e di pescecani, dove è costretta a navigare senza bussola. Questo libro non ha l’ambizione di fornire una bussola, ma almeno qualche istruzione per orientarsi con le stelle”. Così scrive l’oncologo Franco Berrino nell’introduzione al “Il grande libro dell’ecodieta.  Un bel biglietto da visita per un volume da ben 600 pagine che tratta di alimentazione macrobiotica, ne spiega la filosofia e le origini e rivela come principi quasi mistici possano avere riscontro scientifico, anche se partendo da presupposti diversi.

La materia trattata è così ampia che nonostante lo spessore questo volume può essere considerato solamente un libro introduttivo alla macrobiotica e alla salute attraverso il cibo e non certamente un testo definitivo. Ogni pagina è accompagnata dalle fonti da cui sono state prese le informazioni e gli studi citati. Un dialogo tra la scienza moderna e l’antica dialettica yin-yang, ovvero l’antica filosofia secondo la quale tutto ha un suo contrario e tutto è mutevole e anche l’essere umano deve mantenere questo equilibrio per rimanere in salute.

Ed allora, allora, qualche indicazione pratica tratta dal libro:

1 – Tutti i cibi estremamente yin (come zucchero, alcol e alimenti molto freddi come il gelato) ed estremamente yang (come le carni rosse e il sale) sono da evitare o da consumare con molta moderazione;
2. L’alimentazione base nella macrobiotica, anche se non è prettamente vegana, sconsiglia l’uso di carni rosse, latticini e uova con poche eccezioni sul consumo sporadico di carni bianche e pesce (che comunque non sono obbligatori né particolarmente consigliati, se non in rare eccezioni);
3. Un pasto macrobiotico è composto da un 50% di cereali integrali, un 30% di ortaggi di stagione, un 10% di legumi e un 10% di frutta, sempre di stagione, semi oleosi e condimenti (o in alcuni casi pesce o pollo). Ovviamente, queste percentuali sono mutevoli come la filosofia da cui nasce il modo di alimentasi. Possono cambiare in funzione della stagione, della zona geografica, delle condizioni climatiche e delle caratteristiche della persona.

È per questo che i principi generali sono chiari. Ovvero:
1. Grande varietà dei cibi, prevalentemente di origini vegetale, così da evitare qualsiasi tipo di carenza;
2. Alta qualità dei cibi, ovvero acquistare a chilometro zero e consumare possibilmente solo alimenti integrali e biologici, meglio se coltivati in casa o comunque da persone fidate;
3. Stagionalità dei cibi: mai consumare cibi fuori stagione o provenienti da zone climatiche diverse (come la frutta tropicale, a meno che non ci si rechi ai tropici e la si consumi in loco);
4. Quantità moderate, mangiare lentamente, masticando molto e con calma, evitando le abbuffate;
5. Semplicità nelle cotture e nelle lavorazione, quindi evitare cibi industriali e raffinati;
6. Un occhio di riguardo per i cibi fermentati come miso, tempeh, tofu e le verdure in salamoia, ovvero alimenti che arricchiscono il nostro intestino con i lacto batteri utilissimi per mantenerci in salute. Queste lavorazioni orientali possono essere fatte anche in casa con i prodotti locali.

Insomma, apprendere l’arte dell’equilibrio non è cosa semplice, ma seguendo questi semplici consigli si possono ottenere dei grandi benefici per la propria salute.

Il grande libro dell’ecodieta. Una nuova visione della salute
di Carlo Guglielmo, con la prefazione di Franco Berrino
Edizioni Mediterranee
Euro 35

Roberto Castellucci