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Il biologico: 5 domande per dissipare ogni dubbio

Avete mai visto una mela proveniente da una coltivazione biologica? Solitamente ha una dimensione più piccola rispetto ad una mela tradizionale e talvolta può avere anche un aspetto meno invitante. Tuttavia il biologico in Italia sta vivendo un periodo di vero e proprio boom dei consumi che secondo Coldiretti ha superato il record di 2,5 miliardi di euro nel 2015 come fatturato annuale.

Cosa significa “biologico”?

Come cita il Regolamento del Parlamento europeo, “La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”. (Reg. CE n. 834/07)

L’agricoltura biologica:

– Esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi
come fertilizzanti, diserbanti, insetticidi e anticrittogamici per la concimazione dei terreni, per la lotta alle erbe infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante;

– E’ di tipo estensivo (e non intensivo) che – attraverso la rotazione delle colture, l’utilizzo di fertilizzanti organici, le ridotte lavorazioni – si integra nei processi naturali in modo compatibile e rispetta l’ambiente (il terreno, l’acqua, l’aria), la salute degli agricoltori e quella dei consumatori;

– Pone elevata attenzione alla salvaguardia dei sistemi e dei cicli naturali, al benessere e al rispetto delle esigenze etologiche degli animali e all’equilibrio tra essi;

Esclude l’impiego di organismi geneticamente modificati (OGM), vale a dire tutti quegli organismi in cui parte del genoma viene modificata tramite le moderne tecniche di ingegneria genetica.

Come riconoscere i prodotti biologici?

Prima di fare la spesa, occorre sempre leggere l’etichetta e verificare che:

– il prodotto sia venduto con l’etichetta “da Agricoltura Biologica” e il marchio Euro-leaf, l’unica certificazione riconosciuta rilasciata da organismo di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali;

– controllare che l’etichetta riporti, accanto al logo europeo, le indicazioni necessarie per identificare la nazione, il tipo di metodo di produzione, il codice dell’operatore, il codice dell’organismo di controllo preceduto dalla dicitura “Organismo di controllo autorizzato dal Mi.P.A.A.F”;

– i prodotti biologici non sono mai distribuiti in contenitori di plastica o di altro materiale sintetico.

Gli organismi di certificazione biologica nazionali sono 16, riconosciuti con decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, e l’elenco completo si trova sul sito dell’AIAB, l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica.

Quali cibi si possono comprare anche non bio?

Ci sono alcuni alimenti che, non assorbendo molto i pesticidi per via ad esempio della loro buccia spessa o che è necessario cuocere o pulire prima di essere consumati, non necessariamente devono essere comprati biologici. Tra questi: banane, cavoli, avocado, cipolle, kiwi, ananas, mango e asparagi.

Quali prodotti, invece, sono meglio bio?

Altri cibi, invece, poiché maggiormente soggetti all’impiego di pesticidi o medicinali per la loro produzione, andrebbero acquistati soltanto se di provenienza biologica certificata o comunque sicura.

Questo perché la loro buccia sottile (come nel caso dei peperoni) che contiene la maggior parte dei nutrienti e delle vitamine (come le mele) li rende maggiormente esposti agli attacchi dei parassiti combattuti attraverso i pesticidi. Spesso anche un lavaggio accurato non è sufficiente a proteggerci da eventuali tossine.

Tra questi alimenti a rischio troviamo: succhi di frutta e alimenti per l’infanzia come gli omogeneizzati, verdure a foglia verde (come insalate, spinaci o bieta), patate, peperoni e pomodori, pesche, ciliegie, mele e frutta con buccia commestibile.

Anche prodotti da forno, snack, pasta e risocaffè e tè sarebbe meglio siano acquistati bio.

Quali vantaggi comporta mangiare biologico?

Il cibo biologico è sano, è saporito ed è ricco di principi attivi vitali:

– avendo una genesi naturale e non contaminata dalla chimica, e crescendo su terreni “puri” e non trattati, rinforza il metabolismo e le difese;

previene il deposito di tossine chimiche nel corpo e velocizza lo smaltimento di quelle eventualmente già presenti. Infatti, i prodotti biologici sono privi di neurotossine, sostanze dannose per il cervello e le cellule nervose e contenute in molti dei pesticidi comunemente utilizzati nelle coltivazioni. Non contenendo questi elementi nocivi, il biologico non sottopone l’organismo al faticoso compito di dover metabolizzare composti che gli sono estranei. Questo comporta un minore stress per il nostro corpo e una maggiore disponibilità di energia;

accelera la guarigione e stimola la rigenerazione di organi e tessuti;

– ha un effetto protettivo, ricostituente e antiage.

Serena Porchera