Tre proposte di legge contro gli allevamenti lager: M5S porta alla Camera il dibattito

Tre proposte per garantire che immagini come quelle proposte dall’inchiesta su Rai2 “Animali come noi”, non debbano mai più ripetersi. Ecco cosa chiede il Movimento 5 Stelle

Parlamento Giulia Innocenzi

“La scelta vegetariana o vegana sono lasciate alla coscienza di ognuno di noi, non possono essere calate dall’alto a livello politico, ma possiamo tenere alto il dibattito e la sorveglianza su quello che accade nei macelli e informare i consumatori su quello che comprano”. Mirko Busto, parlamentare del Movimento 5 Stelle ha introdotto così la conferenza stampa tenutasi oggi, 20 Marzo 2017, presso la Camera dei Deputati. Insieme a lui anche Paolo Bernini, Matteo Mantero, in collegamento skype l’eurodeputato Marco Zullo e la giornalista Giulia Innocenzi che ha mostrato nuove immagini tratte dalla sue inchieste per Rai2, “Animali come noi”.

La conferenza ha avuto come fulcro la mozione con cui il Movimento 5 Stelle presenterà al Governo tre nuove proposte di legge che hanno come obiettivo maggiori controlli all’interno degli allevamenti industriali italiani :

  • Inserimento obbligatorio di video sorveglianza nei macelli che funzioni da deterrente e le cui immagini siano a disposizione delle autorità per eventuali inchieste
  • Etichettatura trasparente che sui prodotti a base di carne possa indicare dove è stato allevato l’animale di provenienza, come è stato allevato e con che metodo
  • Turnazione dei veterinari che effettuano i controlli all’interno delle aziende per evitare qualsiasi forma di “fidelizzazione” fra controllore e controllato

Secondo Busto parlare di “benessere animale” quando parliamo comunque di macellazione non è facile: “ma è comunque importante stimolare il più possibile il dibattito, fare in modo che non cada nel silenzio, questo è un primo passo, si tratta di un percorso lungo”. Durante la conferenza, inoltre, un rappresentante di Avaaz Italia ha consegnato a Busto le 80mila firme raccolte in 4 giorni a sostegno delle tre proposte di legge: “Quello che vediamo – ha raccontato – è un sempre maggiore scollamento fra la sensibilità dei cittadini e la politica, sembra che queste due sponde non si incontrino, eppure la volontà da parte dei cittadini di saperne di più su quello che accade nei macelli è evidente, inoltre si tratta di proposte trasversali. L’opinione pubblica è schierata già a favore di queste ipotesi, speriamo che il Ministro della Salute Lorenzin voglia intervenire direttamente”.

Quale sarà ora il destino di queste proposte di legge? Quali reali cambiamenti porterà nei consumi degli italiani? Perché le strutture già preposte al controllo del “benessere animale” non funzionano come dovrebbero? Quanti macelli di Ghedi dovremo vedere ancora e quanti continueranno a funzionare nello stesso modo per salvaguardare i guadagni di un sistema che non permette alternative? In Italia si lavora su molti fronti diversi per cercare di rendere sempre più consapevoli i consumatori su ciò che realmente significa portare a tavola carne e derivati.

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