Natale con i tuoi… vegan con chi vuoi

Piccolo manuale ironico per affrontare le feste comandate. Classiche domande dagli ancora più classici parenti e risposte per tutte le occasioni: per ridere e affrontare il confronto con allegria e intelligenza

Natale vegan

Non fate quella faccia: lo sapevate da almeno 11 mesi che sarebbe arrivato il momento. Si, quel momento: il Natale in famiglia. A meno che non siate stati particolarmente accorti prenotando le vacanze con un decisivo e “risparmioso” anticipo, a meno che voi non siate il Grinch in persona (in quel caso: come vi regolate di solito con la ceretta?), a meno che la vostra famiglia non sia totalmente vegetariana o vegana (compresi, zii, nonni e cugini intravisti da lontano, ma in questo caso chiamateci subito perché faremo un articolo su di voi al più presto), ecco, diciamo che vi tocca: cene e pranzi di Natale stanno arrivando con il loro contorno di spiegazioni, primi piatti di domande, vassoi di tartine a “L’uomo è cacciatore”, giungendo fino ad una bella fetta di panettone farcito con crema al “Io non potrei mai rinunciare a”.

Allora, dato che “a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”, approfittiamone e studiamoci un piano di risposte dettagliate per parare tutti i colpi più duri: prepariamoci con il sorriso, però.

La domanda della mamma

“Ah ma sei ancora vegetariano/vegano, quindi? Non ti è passata?”

Ricordiamoci che per la maggior parte di chi non segue questo stile di alimentazione, vegetariano e vegano sono una moda, un passatempo, un mezzo per esprimere la nostra ribellione adolescenziale (mai sopita).

La risposta: “No mamma, non mi è passata. Mi ci trovo bene, alla fine: a me tutta ‘st’insalata me piace”

La domanda del papà

“Però, spiegami una cosa, analizziamo storicamente la questione: come la metti con gli uomini primitivi? E’ naturale mangiare carne”
Eh, anche voi: andatevi anche a mettere contro Cecchi Paone, Piero Angela, la paleo dieta, e tutti i programmi di natura della tivvù…

La risposta: “Scacco matto papà. Spero che in quel pacchetto lì ci siano punte in selce, pelli di leopardo e anche un paio di kit per il falò perfetto. Domani si va a caccia di mammut: tu vieni con me, ovviamente”

La domanda della zia

“Anche una mia amica ha fatto la vegetariana ma poi gli mancava il ferro…”

Un grande classico per gli amanti del genere che non necessita di grandi commenti.

La risposta: “No, mi sento bene zia, tanti vegetali hanno il ferro, per esempio non immagineresti mai che la verdura più ricca di ferro, anche più della carne è… zia? Zia? Ehm, mamma, zia si è addormentata di nuovo sulla sedia: sbatto i soliti due coperchi?”

La domanda dello zio

“Io credo che ognuno debba un po’ fare come crede, basta che non vieni a rompere le scatole a me… io la carne la mangio anche a colazione”

Era decisamente convinto di vedervi entrare in sala da pranzo vestiti solo di cartelli di protesta, imbrattati di sangue finto urlando qualche slogan animalista: per lui siete una vera sorpresa.

La risposta: “Capisco. Allora metto via il mio kit “Tortura il carnivoro”: volevo usarlo al posto della tombola quest’anno, ma niente…”

La domanda della nonna

“Ho sentito alla televisione che fa male mangiare la carne, fai bene, bravo. Tieni, qui c’è il prosciutto cotto, che ti fa bene…”

Sapete benissimo che nel giardino dietro casa hanno piante di tonno, arbusti di pollo e piccole serre piene di alberi di prosciutto cotto. Anche voi… giardinaggio zero?

La risposta: “Grazie nonna è che per oggi di verdura ne ho mangiata abbastanza, passo al dolce, mm?”

La domanda del nonno

“Quando c’era la guerra, altro che vegano… noi mangiavamo anche le gambe delle sedie con la fame che avevamo. E poi scusa, questi qui, tu pure, volete mica invadere la terra di mucche, maiali e latte…?”

L’invasione, come in tutti i film horror che si rispettino, inizia a Natale, quando meno te lo aspetti.

La risposta: “Nonno Giorgio… ma non avevi da andare a registrare Porta a Porta oggi?”

La domanda della sorella/fratello

“Va bene per te, ma ai bambini? I bambini non possono mica scegliere…”

Alla porta sta bussando già un uomo villoso con una pettorina Unicef: cercano te, sappilo.

La risposta: “No, ma ho pensato di fare una cosa per cercare di convincere mio figlio/a appena nato. Prima di tutto vestitini verdi, tutto verde, giusto per abituarsi al mood; al posto della casina delle api, avremo quella dei broccoli, tante belle cimette verdi appese che gli roteano sulla testa al suono di una canzone di Morrisey, ah, poi Winni The Pooh bandito del tutto, dannato mangiatore di miele… ah e aromatizzeremo il ciucciotto con dell’hummus di ceci: che dici?”

Fatte le risate del caso ricordiamoci che spiegare le proprie ragioni è importante ma non sempre utile o meglio, non sempre lo è in queste occasioni. L’esempio, invece è spesso la cosa migliore. Portate qualche piatto vegan e condividetelo tutti insieme: veg è allegria, felicità, condivisione.

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