Il Conciorto ossia come ti suono il minestrone

CONCIORTO

A prima vista… ops, a primo “udito”, sembrano suoni normali. Chitarra, basso, batteria, triangolo. Invece si tratta di zucchina, melanzana, finocchio, pomodoro, peperone. Parliamo sul serio: si possono suonare anche gli ortaggi. La dimostrazione la danno Gian Luigi Carlone, co-fondatore della Banda Osiris, e Biagio Bagini, autore di trasmissioni radiofoniche e libri per bambini. Hanno messo in piedi un progetto dal titolo “Il conciorto“, che prevede un intero album musicale suonato con gli ortaggi. Presentando questa iniziativa, i due artisti lo descrivono così: «L’orto è lo spazio di riferimento a cui guardano i due suonatori. Perché l’orto è il luogo dove la parola è come un seme. Che poi getta foglioline che sono note. Che poi diventano piante in forma di canzone. Qui crescono canzoni pop, rock e moderne che raccontano i vissuti di melanzane, peperoni e zucchine, e parlano degli stati d’animo dell’orticoltore, oltre a raccontare le storie di orti di personaggi famosi».

Biagio Bagini e Gian Luigi CarloneIl Conciorto «sfrutta il terreno a fini elementari di divertimento intensivo, avvalendosi di tecnologie moderne»: come si può vedere nel video realizzato dai due musicisti, gli ortaggi sono collegati con dei cavi e dei sensori al sistema open source Ototo che permette di far emettere suoni a qualunque cosa sia in grado di condurre elettricità. Insomma, con il semplice tocco degli ortaggi da parte di Carlone vengono creati dei suoni con i quali, dunque, è possibile formare delle vere e proprie canzoni. Insieme a Bagini, uno che lavora da sempre con le parole, hanno composto i tredici testi che accompagnano le musiche, componendo un album che si può acquistare online.

In comune Carlone e Bagini hanno non solo l’estro e il talento ma anche, ovviamente, la passione per l’orto. Che rappresenta la base di ognuna delle tredici canzoni: ogni ortaggio, infatti, ispira storie e racconti particolari, condensati in ogni singola canzone. Il risultato è «un concerto sostenibile, un vero “live in the garden”, un concerto di verdure suonare ma anche un esperimento quasi scientifico e un taccuino del coltivatore», scrivono i due artisti nella presentazione del progetto. Un minestrone in musica, insomma, una gioia per le orecchie.

Vediamo e ascoltiamo i due musicisti e… gli ortaggi. Qui “Il gatto e i peperoni”.

Qui, invece, “O melanzana”.

Domenico D’Alessandro

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