Giaguaro ucciso in Brasile, l’etologo: “L’esibizione è già morte”

Non sarà l’ultimo caso, questo è certo: il giaguaro ucciso è frutto della “mentalità circense dell’esibizione”. Il commento alla vicenda brasiliana di Roberto Marchesini

Giaguaro Brasile Olimpiadi

“Non è stato l’incidente accorso durante la cerimonia ad uccidere il giaguaro Juma in Brasile, lo avevano ucciso prima, esibendolo”. Queste le parole a caldo dell’etologo Roberto Marchesini, intervistato da Vegolosi.it sulla vicenda brasiliana che ha visto protagonista un giaguaro tenuto in cattività ed utilizzato come “mascotte” durante il passaggio della fiaccola per le Olimpiadi di Rio 2016.

Juma
“Si tratta ancora una volta – continua Marchesini – del porre un animale selvatico in una condizione di stress e carico emotivo che non fa parte della sua natura. Non dovremmo farlo nemmeno con gli animali domestici, figuriamoci con un giaguaro”.

Ancora una volta, dopo le polemiche suscitate dalla vicenda del gorilla Harambe nello zoo di Cincinnati, gli animali in cattività hanno la peggio: “Questo è il risultato – continua Marchesini – della mentalità circense, dell’esibizione dell’animale come diletto, come immagine, la cosa migliore che può succedere è l’esposizione al rischio e la diseducazione, quella peggiore, come è già successo, è la morte certa dell’animale in casi di rischi reali per l’uomo”.

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