Francia, doggy bag garantita per legge

In Francia una legge ha garantito la possibilità di richiedere al ristorante la doggy bag. Obiettivo: limitare gli sprechi di cibo. E in Italia? Per la maggior parte delle persone la doggy bag rimane una cosa da “maleducati”.

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La doggy bag è servita. Sempre più diffusa anche nei locali italiani, la possibilità di portare a casa quanto avanzato dal pranzo o dalla cena al ristorante in Francia è ora garantita per legge. Entrerà infatti in vigore a breve il provvedimento approvato a fine anno che prevede l’obbligo per i ristoranti francesi che servono almeno 180 pasti al giorno di garantire al cliente la doggy bag. Obiettivo: limitare il più possibile gli sprechi di cibo, che in Francia ammonterebbero a circa un milione di tonnellate all’anno derivanti dalla sola ristorazione. Anche i grandi supermercati dovranno attrezzarsi impegnandosi a recuperare e donare il cibo appena scaduto o in scadenza.

Ma come stanno le cose in Italia? Secondo un’indagine condotta da Coldiretti/Ixe’ a un italiano su cinque capita talvolta di richiedere di poter portare a casa quanto avanzato sulla tavola di ristoranti e trattorie. Eppure, perché quella della doggy bag possa diventare una prassi consolidata, come avviene per esempio negli Stati Uniti, c’è ancora molto da fare: la maggior parte degli italiani ammette infatti di considerare la doggy bag una pratica da maleducati e di vergognarsi a richiederla.

“È un’abitudine che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia, dove permangono molte resistenze anche se di fronte a questa nuova esigenza – osserva la Coldiretti – la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc”. Da questo punto di vista, la legge francese potrebbe rappresentare una best practise da imitare per incoraggiare anche gli italiani a superare l’imbarazzo e a diventare più virtuosi. Sempre secondo l’indagine della Coldiretti, infatti, in media ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno appena concluso. La situazione sta tuttavia migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici, facendo la spesa in modo più oculato, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo o guardando con più attenzione la data di scadenza.

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