Le api sono ufficialmente in via di estinzione: un pericolo globale

Negli Stati Uniti dichiarata ufficialmente in via di estinzione una specie di bombo: un grave pericolo per l’ecosistema, ma cosa possiamo fare per evitarlo?

Purtroppo è ufficiale: per la prima volta negli Stati Uniti una specie di bombo è stata dichiarata in via di estinzione. Lo afferma la U.S. Fish & Wildlife Service, agenzia governativa per la gestione e conservazione della fauna selvatica americana. Ad essere in pericolo è il calabrone rusty-patchato (bombus affinis), una specie un tempo così comune da passare praticamente inosservata mentre si muoveva di fiore in fiore; oggi, invece, si tratta della prima specie di ape dichiarata in via di estinzione in America. Certo, il fatto che ci siano oltre 3 mila specie di api negli Stati Uniti e circa 40 di queste appartengono al genere Bombus, farebbe quasi tirare un sospiro di sollievo, ma la situazione è in realtà molto complessa: solo in America la popolazione delle api si è ridotta di quasi il 90% negli ultimi vent’anni e la situazione non accenna a migliorare.

Estinzione delle api, un pericolo per l’ecosistema

“Se le api scomparissero, all’uomo non rimarrebbero che quattro anni di vita”: in questo aforisma attribuito ad Albert Einstein è contenuta una grande e terribile verità. Le api, infatti, sono uno degli anelli fondamentali per la salvaguardia dell’ecosistema globale, in quanto capaci di regolare il ciclo della fioritura e, di conseguenza, la capacità delle piante stesse di riprodursi. Senza le api, insomma, la sopravvivenza di molte specie vegetali sarebbe a rischio e con esse la maggioranza della frutta e della verdura che consumiamo abitualmente. Ma perché le api sono in pericolo? Ovviamente, ancora una volta, la colpa è tutta dell’uomo e delle sue attività: l’inquinamento, i cambiamenti climatici, l’agricoltura intensiva e l’uso di pesticidi chimici sono solo alcune delle cause della loro estinzione.

Cosa possiamo fare

Può sembrare strano ma tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a evitare la moria delle api e a dircelo è Greenpeace con la sua campagna “Salviamo le api”: un po’ di attenzione e, soprattutto, una maggiore consapevolezza alimentare potrebbero davvero contribuire ad evitare questa catastrofe. Preferire frutta e verdura biologica certificata, per esempio, sarebbe già un passo avanti: alimenti la cui produzione non preveda l’uso di pesticidi chimici allontanerebbe già questi piccoli insetti da un grande pericolo. Anche piantare nel proprio giardino o sul balcone fiori e piante “amici delle api” (belli da vedere ma anche utili in cucina!) sarebbe importante: la lista completa fornita da Greenpeace parla, tra le altre, di calendula, lavanda, cumino e rosmarino come di piante che forniscono rifugio e nutrimento agli insetti impollinatori. Un’altra idea è quella di costruire un rifugio per api selvatiche scegliendo un posto tranquillo e riparato e utilizzando legno di quercia o faggio, dove le api possano ripararsi e riprodursi. Infine un contributo concreto dovrebbe arrivare anche dalla diffusione del messaggio: è importante che tutti conoscano le api, la loro importanza per il pianeta e, soprattutto, il pericolo che stanno correndo a causa dell’uomo. Oltre ad aver lanciato una petizione per chiedere al Ministro dell’Agricoltura di vietare pesticidi dannosi per le api, Greenpeace mette a disposizione un volantino informativo da stampare e distribuire,  perché la salvaguardia delle api parta da ognuno di noi.

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