Diventare vegetariani o vegani: intervista a 5 persone “comuni”

Abbiamo raggiunto cinque “persone comuni” che hanno scelto una dieta “veg”. Scopriamo insieme il loro percorso e le motivazioni dietro a questa scelta

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Certo, leggere l’intervista a un vegetariano o vegano “patinato” può essere interessante: scoprire come e perché abbia scelto di cambiare alimentazione, in che modo la sua vita sia cambiata e quali benefici abbia riscontrato rappresenta sicuramente un buono spunto di riflessione per chi sia incuriosito dal mondo “veg” o già lo conosca. Ma è vero anche che il vegano “famoso” è spesso circondato da un’idea (il più delle volte sbagliata) che ci porta a credere lo sia diventato “perchè lui può”, per i motivi più disparati.

Abbiamo quindi intervistato per voi delle persone fuori dallo showbiz, le stesse che potrebbero tranquillamente essere i nostri vicini di casa o che potremmo incontrare al supermercato intenti a controllare le etichette di tutti i prodotti che mettono nel carrello (perché, si sa, i vegani hanno un po’ questa mania).

Silvia Giordani, 39 anni, ex caporedattrice TV. Vegana da 5 anni

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Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventata vegana.

Il primo motivo è etico, lo sfruttamento animale che c’è dietro l’industria alimentare per me è inammissibile e irrazionale. Il grande passo l’ho fatto dopo aver frequentato un corso di cucina macrobiotica, scoprendo così, che anche in termini di salute potevo trarne immensi benefici: gastrite e colite, per esempio, ora sono solo un lontano ricordo! Un’alimentazione che si basi su cereali, verdure e legumi ha poi un impatto molto più sostenibile sull’ambiente rispetto a quella onnivora.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Il formaggio. Prima di diventare vegana sono stata vegetariana e ne mangiavo tanto, non sapendo come sostituirlo o cosa preparare in alternativa. All’inizio, appena tolto, ho fatto un po’ fatica: sentivo che il mio metabolismo era abituato ad assumere quel tipo di grassi pesanti, così ho aumentato per un po’ l’apporto di grassi vegetali (olio, tahin, frutta secca, semi) e dopo qualche mese la “voglia” è sparita.

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Decisamente meglio! Mi sento più energica, meno appesantita, ho bisogno di dormire meno ore, sono dimagrita, la mia pelle è migliorata e sono spariti definitivamente i disturbi che mi trascinavo da anni quali colite e gastrite. Anche la mente è più viva e lucida. Mi sembra di ringiovanire ogni anno che passa.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

“Come giustifichi il fatto che mio nonno sta bene, ha più di 90 anni e ha sempre mangiato carne, uova e burro?”. Io rispondo che la carne non si mangiava tutti i giorni come adesso, non esistevano gli allevamenti intensivi; era una prelibatezza per la domenica e in più le condizioni di vita erano diverse: le case dove vivevano non erano riscaldate come le nostre, i lavori abituali erano di fatica e la costituzione dei nostri nonni era per forza più forte della nostra. Noi siamo cresciuti a zuccheri, farine raffinate, insaccati e bevande zuccherate: generazioni massacrate dal cibo spazzatura, quindi il paragone non ha alcun senso.

Simone Montuschi, 37 anni, portavoce dell’associazione Essere Animali. Vegano da 15 anni

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Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventato vegano.

Sono diventato vegano perché ho cominciato a riflettere sul fatto che gli animali destinati al macello non erano poi così diversi dai cani, che già amavo e rispettavo e che, a loro volta, non erano poi così diversi da me, perlomeno nelle cose che ritengo importanti come la capacità di provare sofferenza ed emozioni.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Dire addio al Gorgonzola è stato un po’ difficile, ma neanche troppo. Un giorno ho capito che davo troppa importanza alla rinuncia a quel determinato sapore, che consideravo gustoso: mi sono visto come un piagnucolone incapace di fare una scelta, che sapevo giusta, perché troppo legato ad un piacere futile se messo a confronto con le conseguenze, per gli animali, della produzione di latte. Sono stato premiato, oggi c’è pure il Gorgonzola vegan!

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Dal punto di vista della salute non ho percepito molti cambiamenti. Cerco di mangiare di tutto, di tenermi in forma e fare movimento. Più che altro sto bene con me stesso perché so che faccio la mia parte contro quella che ritengo un’ingiustizia, un male senza senso, cioè uccidere ancora oggi gli animali per mangiarli quando evidenze scientifiche dimostrano che potremmo vivere, e bene, con un’alimentazione vegan equilibrata.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

Mi chiedono se non considero troppo “estrema” la scelta vegan, se il punto non sia semplicemente un allevamento più rispettoso dei diritti animali. Rispondo suggerendo altre riflessioni: può dirsi “non violento” un sistema di allevamento che – pur garantendo agli animali, supponiamo, una certa possibilità di movimento all’aperto – ne gestisca la nascita e, per forza di cose, la morte quando non più produttivi?

Glenda Svanoni, 39 anni, blogger. Vegana da 3 anni

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Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventata vegana.

Innanzi tutto la salute. Ebbene sì, la spinta iniziale è stata puramente egoistica ed è scaturita dalla lettura di “The China Study” del Prof. T. Colin Campbell. Poi è subentrato l’amore per gli animali; in realtà li amavo anche prima, ma li ho mangiati ed indossati per tanti – troppi – anni pensando fosse “naturale, normale e necessario”. Poi ho aperto gli occhi! Infine per l’ambiente: vorrei lasciare alle mie nipoti un mondo migliore in cui vivere.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Formaggi e dolci forse. Poi ho scoperto i formaggi di noci e i dolci senza uova e latticini e non mi manca proprio nulla!

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Decisamente meglio e ho degli esami del sangue perfetti (il mio medico un po’ mi invidia).

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

Un grande classico “Sei vegana? Quindi cosa mangi?” a cui rispondo invariabilmente con un breve elenco dei cereali più conosciuti, così come dei legumi, delle verdure, della frutta, delle noci e semi che compongono la mia alimentazione vegetale.

 

Francesco Pompilio, 39 anni, attore. Vegetariano da 6 anni

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Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventato vegetariano.

Prima di tutto per etica: l’idea di mangiare esseri viventi a un certo punto è diventata incompatibile col mio modo di vivere e di sentire. Poi per salute: da quando ho smesso di mangiare carne ho superato tanti piccoli fastidi che pensavo fossero congeniti e invece erano legati all’alimentazione. Infine per motivi ambientali, perché l’industria della carne e del pesce è una di quelle che pesano di più sul pianeta. Un peso troppo elevato e sinceramente evitabile che ho deciso di non contribuire più ad alimentare.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Gli arrosticini di pecora. Sono pur sempre abruzzese e solo i miei compaesani possono comprendere l’entità del sacrificio! Per il resto nulla in particolare; in realtà mangio anche pochi latticini e uova (latte e burro praticamente mai), ma trovo difficile essere vegano. A casa ci riesco senza troppi problemi, ma fuori o a cena dagli amici la cosa diventa più complicata.

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Senza dubbio meglio, fisicamente e mentalmente. A volte ho qualche tentazione (sono stato onnivoro per 33 anni e il gusto di carne e pesce mi piace), ma non tornerei indietro. Sento di aver fatto una scelta che mi fa stare meglio e la confermo ogni giorno. Mi piacerebbe però che ci fosse più informazione perché credo che un’alimentazione ben equilibrata sia il segreto per una vita migliore e, dal mio punto di vista, smettere di mangiare carne è il modo più semplice per avere un’alimentazione equilibrata.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

Me ne fanno due: “Ma neanche il pesce mangi?” oppure “Nemmeno il tonno?”. Ovviamente rispondo no ad entrambe. Non ho mai capito cosa abbia il tonno di tanto diverso. Forse il fatto di essere abituati a vederlo in piccoli tranci dentro scatolette di metallo ce lo rende meno “essere vivente” degli altri, chissà. In generale però le domande sono di curiosità e spesso di interesse.

 Andrea Sinesi, 20 anni, barista. Vegetariano per 6 anni, vegano da 1 anno

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Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventato vegano.

Avete mai sentito un maiale che piange dal dolore? Un agnello che urla dalla disperazione? Un vitello che piange cercando la sua mamma? Ecco perché sono vegano.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?
Quando ho smesso di mangiare animali ho fatto una promessa: avrei fatto di tutto per difendere i diritti animali e salvarli da questa strage continua. Ricordo che gli insaccati mi piacevano molto, così come i formaggi… Ma non posso far uccidere o far soffrire un essere senziente per un mio interesse egoistico. Molto meglio verdure, frutta, cereali e legumi.

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?
Non ho cambiato alimentazione, ho cambiato stile di vita: ho eliminato capi in pelle, inserti in pelliccia e piumini d’oca. Ho cominciato a fare attivismo e recuperare animali in difficoltà. Mi fa stare decisamente molto meglio sapere che faccio di tutto pur di fermare la violenza sugli animali. Ma anche adesso, mentre io scrivo e voi leggete, migliaia di animali sono rinchiusi negli allevamenti, altri sono stipati su un camion, altri ancora sono in fila in attesa del loro turno al mattatoio: questo mi fa star male, questo mi fa continuare la battaglia.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.
Una delle domande che mi fanno più spesso, è: “Pensi di poter cambiare il mondo?”. Io penso che non sia necessario cambiare il mondo, basterebbe cambiare le leggi e questo non solo è possibile, ma obbligatorio: non possiamo permettere né accettare che degli esseri senzienti vengano uccisi per pura ignoranza. Perché noi non possiamo ignorare le urla di dolore degli animali all’interno di allevamenti e mattatoi. Ormai non è più necessario mangiare una zampa di maiale, un pezzo di pollo o la testa di un agnello. Pensateci, è assurdo!

 

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