Amaranto: proprietà, consigli e ricette

L’amaranto alimentare, di origine centroamericana, era conosciuto e apprezzato dagli Incas. Scopriamone insieme le proprietà, gli utilizzi e come cucinarlo

Amaranto

Di amaranto non ce n’è uno solo, potremmo dire parafrasando un noto detto. E infatti, la famiglia delle amarantacee comprende circa una cinquantina di specie che crescono in diverse parti del mondo, coltivate principalmente per tre motivi: a scopo ornamentale, per la produzione di foraggio e per uso alimentare.

L’amaranto alimentare è di origine centroamericana: la sua coltivazione risale al Mille a.C. ed era abbondantemente conosciuto e consumato dagli Incas, tanto da essere noto anche come “oro degli Inca”. In tempi recenti, l’uso dell’amaranto si è diffuso anche in Nord America e in Europa. Anche se non si tratta di un vero e proprio cereale, il suo impiego in cucina è simile a quello dei cereali in chicco: si tratta infatti di un simil cereale senza glutine, dal quale si ricava anche una farina ottima come addensante ma perfetta anche per la preparazione di torte, biscotti e pane adatti alle persone celiache.

Come cucinare l’amaranto

Prima della cottura è bene sciacquare l’amaranto sotto acqua corrente, per eliminare eventuali impurità. I semi hanno una cottura piuttosto lunga, circa 40 minuti (che si accorciano a 20 in pentola a pressione). L’amaranto deve essere cotto in acqua bollente leggermente salata, rispettando il rapporto di una tazza di cereale ogni tre di acqua; la cottura ideale è quella per assorbimento: fate cuocere il tutto a fuoco basso e con il coperchio, fino a quando l’acqua non si sarà tutta assorbita. Dopo la cottura lasciate riposare per una decina di minuti, al termine l’amaranto sarà pronto per essere utilizzato nelle varie preparazioni, eventualmente prima tostato in padella con un filo di olio.

Ricette con l’amaranto

L’amaranto si presta alla preparazione di numerosi piatti, sia dolci che salati: ideale nella preparazione di zuppe e insalate, magari mescolato con altri cereali o con della quinoa, è perfetto anche per portare in tavola verdure ripiene o tortini. Noi lo abbiamo utilizzato per cucinare delle deliziose polpette di amaranto con radicchio e capperi, ma non solo: abbiamo preparato anche un’ottima granola di amaranto e avena fatta in casa, perfetta a colazione o a merenda, da provare!

Dove si compra

Oltre che nei negozi di alimentazione biologica e nelle erboristerie, l’amaranto è disponibile oggi anche nei supermercati più forniti oppure si acquista facilmente anche online.

Proprietà

Oltre a essere completamente senza glutine e quindi adatti al consumo anche da parte delle persone intolleranti a questa sostanza, i semi di amaranto, ricchi di amido, sono molto proteici: contengono circa 16,5 g di proteine per 100 g di prodotto. Si segnala in particolare un’alta presenza di lisina (ancor più che nella quinoa): i 970 mg per 100 g di prodotto superano abbondantemente la dose giornaliera di lisina richiesta dall’organismo (circa 800 mg) e consentono di ridurre, nella dieta quotidiana, il consumo di legumi e di alimenti di origine animale.

Curiosità

I semi di amaranto, sferici, molto piccoli (e simili al miglio) e di colore giallo paglia non sono l’unica parte edibile della pianta. Le foglie, infatti, si possono cucinare come gli spinaci; inoltre sono ricche di calcio e di provitamina A. Curioso è invece il significato dell’amaranto ornamentale, ritenuto la pianta dell’amicizia sin dall’epoca greca: “Amarantos”, in lingua ellenica, vuol dire appunto “che non appassisce”, come le amicizie vere!

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